sabato 18 maggio 2013

I RIVOLTI TOSCANI cugini del Gnocco



CUGINI DEL GNOCCO
“i Rivolti Toscani”
di Luca Bonacini
  



Si allunga l’elenco dei “Cugini del Gnocco”. L’inossidabile abnegazione dei Cavalieri de Gran Gnoc che continuano senza pause ad assaggiare fritti su fritti, esaminando tutte le prelibate specialità italiane simili per qualche ragione al gnocco fritto modenese, ha prodotto una nuova scoperta. Si tratta dei “Rivolti”, un tipico street food toscano preparato in varie parti della regione, e in particolare nella località di Cinigiano, dove il 13 febbraio, primo giorno di Quaresima, si festeggia una vera e propria sagra: “La Notte dei Rivolti”, una tradizione che risale agli anni ’50, quasi una continuazione del Carnevale. I "festaioli" la mattina del primo giorno di Quaresima, dopo aver festeggiato tutta notte il Carnevale, iniziavano a fare i rivolti ( pietanza povera, ottenuta con farina e acqua ) e uova sode; poi si dividevano in squadre, chi andava a cercare il vino, l'olio, chi svolgeva piccole mansioni nelle fattorie, oppure si improvvisava lustrascarpe, o arrotino, facendosi pagare in merce con polli e agnelli. Tutto il ricavato veniva portato in piazza e alle 12 si festeggiava tutti insieme, bambini, adulti e anziani. Una delle tante ricette toscane a base di pasta fritta. Nel senese, invece, prende la forma di tondo schiacciato abbastanza grande e la pasta non è lievitata ma prevede l'aggiunta di uovo. 


La ricetta è tratta dal ricchissimo libro di Giovanni Righi Parenti "La cucina toscana". Si impasta farina ed acqua e latte (anche solo latte) aggiungendo un albume d'uovo ogni tre o quattro pugnetti di farina ed un pizzico di sale. Sull'olio d'oliva caldissimo si lascia scendere un po' di questo impasto a mo' di frittata, per ottenere delle grosse frittelle rotonde e schiacciate a tutta teglia che dovranno essere «rivoltate» perché riescano dorate da entrambe le parti. Si possono cucinare anche con uova intere (in tal caso si chiamano «rivolti gialli»). Si servono così a coppie semplici o guarniti con basilico e pomodoro fresco. Talvolta si usa insaporirli con del sugo leggero di pomodoro o carne. Spesso si imbottiscono con fette di prosciutto quando sono caldissimi. Il calore produrrà una sommaria cottura dell'«imbottitura» ottenendo così un toast primitivo ma ... molto gustoso. La festa oggi ripercorre la tradizione gastronomica di un tempo, puntando anche a ricreare l'aggregazione di tutta la popolazione, “nonni e citti”, nella piazza del paese. Tutto inizia nel pomeriggio, dove chi vuole partecipa alla preparazione, quindi il “Battesimo del maiale a Baccalà”, dove si immaginava di trasformare la carne in pesce per essere in regola con le prescrizioni religiose della Quaresima, a cui seguono poi i rivolti, e la polenta. A seguire si potranno gustare i crogetti, dolci locali tipici del Carnevale a base di pasta fritta, zucchero e miele. Dopo cena, canti e balli per divertirsi e star bene insieme.

Info :
Comune di Cinigiano - Piazza Ombrone - Telefono 0564 994187

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