venerdì 10 maggio 2013

IIL GNOCCO DELLA FAMIGLIA GNOCCHI alla trattoria Duomo di Fidenza


Trattoria Duomo 
a Fidenza
di Luca Bonacini
immagini di Roberto Carnevali

L'ingresso della trattoria
Un piccolo e accogliente centro storico e un prezioso Duomo romanico fanno di Fidenza una cittadina da visitare fuori dai soliti percorsi obbligati. Città d'arte e cultura sull’antica via Francigena, sorta sulle rovine della romana Julia Fidentia, nel secolo VII, dopo il rinvenimento delle reliquie di S.Donnino, prese il nome di Borgo S.Donnino, che le rimase fino al 1927. Ci ha attirati qua una bella recensione di Edoardo Raspelli che su La Stampa ha parlato con soddisfazione di una trattoria di proprietà della famiglia Ghiozzi (in arte Gnocchi), si proprio loro, mamma e fratelli di Gene, l’irresistibile comico emiliano. 

l'interno della trattoria
Una nuova missione per la Confraternita del Gnocco d’Oro che tra le sue finalità ha il preciso obiettivo di censire quanti più possibili ristoranti e trattorie friggono gnocco in Italia e all’estero. Entriamo dunque con una certa curiosità alla Trattoria Duomo, dopo aver avvertito telefonicamente del nostro arrivo. Un “posto pulito e luminoso” come descriveva Hemingway i luoghi che gli andavano a genio, già al lavoro ci sono Adriana Orlandelli, Andrea ed Elena Ghiozzi (rispettivamente mamma, fratello, sorella di Gene), che ci accolgono con un buon caffè mentre cominciamo con le domande. 

Andrea Ghiozzi
con la moglie Simone
e la mamma Adriana
Un attività di ristorazione che risale al ’66 e che si è espressa in più ristoranti tra Piacenza e Parma, prima di approdare nel 2002 a Fidenza alla “Trattoria Duomo” e poi dal 2010 a pochi metri di distanza nella sede odierna. Una cucina vetrata a vista nella quale Andrea, una laurea in scienze politiche nel cassetto, con la moglie Simone si dedica a preservare le ricette tramandate da mamma Adriana saldamente legate alla più vera tradizione culinaria parmigiana dove spiccano i tortelli di sfoglia sottile con erbette, ricotta, parmigiano di media stagionatura; i cappelletti con sugo di stracotto; i pisarei e fasò; il brasato; lo stracotto; la tartare di manzo; il cotechino; la trippa (rigorosamente non precotta, che richiede 2 giorni di preparazione); e l’immancabile torta fritta preparata con farina, latte, lievito, un poco di olio di oliva nell’impasto e olio di arachide per friggere. 



Malgrado ci disturbi un po’ l’assenza dello strutto nella frittura, devo riconoscere che all’assaggio risulta equilibrato, croccante, giustamente sapido, e molto simile al gnocco che si prepara in quel di Modena, ma tantè ormai mi sono arreso alle mille varianti, e ai mille ingredienti che un po’ dappertutto si utilizzano per preparare il gnocco fritto e i suoi fratelli. Ogni tanto arriva Gene per cenare con amici e colleghi e una sua foto dentro a una vecchia televisione ricorda l’affettuoso legame con la sua famiglia. Il tempo scorre veloce quando si ascoltano persone interessanti, che ci parlano di tradizione, di amore per una professione, di tanta pazienza e impegno, dalla quale emergono ricordi e aneddoti, di quella volta che venne il premier Romano prodi con la moglie e dopo aver pranzato volle venire in cucina per complimentarsi; e di tutti i personaggi dello spettacolo che prima o dopo sono passati di qua, e mentre ci alziamo per andarcene, mi scopro a pensare che nulla è stato regalato dalla celebrità del fratello Gene Gnocchi, il successo di questo semplice e concreto locale della tradizione parmigiana, è tutto meritato. 

Andrea Ghiozzi
(fratello di Gene Gnocchi)
mentre assaggia la torta fritta
(per noi il gnocco)


1 commento:

  1. Cucina eccellente. Serietà, professionalità, simpatia ad accogliervi. Ve lo consiglio

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