Tributo all'indimenticabile Nano Morandi e alla sua proverbiale ospitalità.
Il GNOCCO di
NANO MORANDI
e
NANO MORANDI
e
la NAZIONALE di RUGBY.
di Almer Berselli
Quando sento dire “gnocco fritto” la mia mente torna indietro nel tempo, a quando ero bambino; ricordi e fotogrammi ancora assai nitidi nonostante i tanti anni trascorsi ed una immediata e naturale traduzione delle parole “gnocco fritto” in “cherseinta” . Vedo mia nonna Aldina aiutata dalla zia Bruna intenta ad armeggiare con una grande padella nera, preventivamente ed abbondantemente spalmata di “strutto”, e friggere la “cherseinta”, di forma rotonda con un buco nel mezzo affinché l’unto potesse inondare anche la superficie superiore dell’impasto. Gli altri erano chi nella stalla a riassettare i giacigli delle mucche dopo aver già provveduto di buon mattino alla mungitura a mano, e chi in campagna a tagliare l’erba fresca e bagnata di rugiada. Non c’era bisogno di dare voce a nessuno; ad una certa ora tutti approdavano alla grande cucina, si sedevano intorno alla grande tavola e si avventavano sulla “cherseinta”; di companatico non ce n’era tanto e diversi erano i modi per mangiarla, alcuni la intingevano nel caffelatte, altri nel caffè abbondantemente corretto col lambrusco, altri così, al naturale. Ricordi lontani ma molto belli e dolci; tutta la numerosa famiglia riunita e che si preparava ai pesanti lavori della giornata mangiando “ la cherseinta” ! Quante volte, per non arrivare tardi a scuola, mettevo al volo alcuni pezzi di “cherseinta” dentro alla cartella e quante volte la maestra mi ha messo dietro la lavagna in castigo per le enormi “padelle” sui libri e sui quaderni ! Aneddoti sul gnocco ne ho tanti; mi piace ricordare quando una dozzina di anni fa invitai a Modena diversi giocatori della nazionale sudafricana di rugby che si trovavano a Bologna per giocare una partita contro l’Italia due giorni dopo.
Chiesi al mio amico “Nano” Morandi ospitalità in quel luogo di culto per la cucina modenese che è il Ristorante Giusti di Via Farini; l’appuntamento era per le ore 10 del mattino per una colazione ed una visita alla cantina con la precisa raccomandazione di Nano “mi raccomando, liberatemi il locale non più tardi di mezzogiorno che oggi ho il ristorante pieno….”; “stai tranquillo Nano, alle 12,30 i sudafricani devono essere a Maranello per una visita alla Ferrari” fu la mia risposta ! Puntuali alle 10 entrarono nel locale una dozzina di energumeni con il medico della nazionale ed un paio di dirigenti; non so quanti chili di gnocco fritto sono stati mangiati, quanti chili di mortadella, salame, ciccioli, prosciutto quanti litri di lambrusco sono stati bevuti. Ricordo solo che siamo usciti dal ristorante verso le quattro del pomeriggio dopo che i commensali avevano rinunciato alla visita ufficiale alla Ferrari (programmata da mesi) e dopo che Nano (non so come abbia fatto) aveva provveduto a disdire tutte le prenotazioni; ricordo che un sudafricano voleva a tutti i costi portare in Sud Africa diversi chili di gnocco già fritto e sotto vuoto e ci volle un po’ di tempo per fargli capire che non era buona cosa. Quella fu la volta che vidi mangiare più gnocco fritto in vita mia !
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