Il Centro Studi della Confraternita del Gnocco d’Oro ha prodotto una nuova scoperta :
tra gli estimatori della pietanza modenese, anche
LUDOVICO ANTONIO MURATORI
(Vignola, 21 ottobre 1672 – Modena, 23 gennaio 1750)
sacerdote, storico, scrittore e bibliotecario.
Fu personaggio di primo piano nella costellazione dell'intellettualità settecentesca italiana. Dal carattere buono, moderato, pio e signorile nonostante le umili origini, profuse il suo impegno in quasi tutti i campi della conoscenza, applicandosi ed esprimendosi sempre con impegno, vigore e responsabilità. Ciò gli permise di non guadagnarsi mai violente inimicizie, nonostante le numerose dispute in cui incorse. Viene ad oggi considerato il padre della storiografia italiana.
L.A. Muratori & Gnocco
Il grande letterato Ludovico Antonio Muratori, in giovane età si era divertito anche con i magnarein, dandone conto in succulente poesie maccheroniche su cui ha riportato l’attenzione Gabriele Burzacchini nel 2004. (1)In un Elogio della farina secondo i cibi fatti con essa, aveva esaltato “gnoccos, tortiones, cresentes, cresentinasque” e ancora vari primi: “ipsa mensa nunc lasagnas stupet, nunc taiadellas, nunc longhettos, nunc gnocchetos miratur, nunc grattinos. Quot vero vermicello rum piatanzae!” Passando ai dolci : “abrustolitae extrahuntur fritellae … pasticci atque spongadae, zuccarinique offellaeque atque sfoliatae.” Né il nostro abate disdegnava la cacciagione, scrivendo, sempre in versi maccheronici, un comico Epitaffio per una lepre cotta nel piatto (…mihi lessum rosta pignatta canit) e un Lamento dei tordi stufati (svenati fuimus, posti nunc inter odores … )
1) Osservazioni su alcuni componimenti maccheronici giovanili di L.A.M., nelle “Memorie dell’Accademia di Scienze Lettere e Arti di Modena”, VII, 2004, pp. 115-128
Pagina 44, Il Ducato nr.32, ottobre/dicembre 2009.
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