IL GNOCCO
all’ORIGINE di TUTTO
Un interessante teoria dello scrittore ed esperto dell’alimentazione Stefano Scansani che vede nel gnocco il cibo primigenio da cui avrebbero avuto origine tutte le paste odierne.
di Luca Bonacini
La ricerca sulle origini del Gnocco non conosce soste, questa volta è un Cavaliere de Gran Gnoc della bellissima Mantova che ci segnala un'incredibile pubblicazione, uscita qualche tempo fa sul Tortello di Zucca, ad opera di Stefano Scansani responsabile delle pagine culturali della Gazzetta di Mantova, che dopo il volume: “Fenomenologia del maiale” ha pubblicato anche : “Metafisica del tortello”, un insostituibile approfondimento sul Tortello di Zucca, una scrupolosa ricerca su questo piatto eccezionale, una pubblicazione dove si incontra un importante riflessione sul Gnocco Fritto modenese, considerato da Scansani secondo un'interessante teoria uno dei primissimi cibi dei nostri avi, da cui sarebbero nate tutte le paste ripiene. L’autore scandaglia i secoli bui andando a ritroso fino ai Greci e ai Romani, ripercorre la storia del tortello di zucca, sondando territori fino ad oggi inesplorati, inoltrandosi all’epoca di Marco Polo al quale viene attribuito impropriamente il merito di aver portato ‘la pasta’ dall’Oriente: ‘Non bisogna andare a Khanbalik che è l’odierna Pechino, ma a Modena, nel modenese e dintorni. E’ lo gnocco fritto. Che fuor di dubbio è pane, ma anche gnocco quindi pasta. Lo gnocco fritto (appunto perché gnocco) è un modello preistorico, insieme al pinsin ferrarese e alla torta fritta di Parma, un relitto delle preparazioni alimentari indecise se essere pane o pasta, incerte fra la pietra rovente, l’acqua in ebollizione o il grasso di frittura. Ci sarà pure stata una ragione (sempre logica) che ha coniugato il sostantivo gnocco all’aggettivo fritto. Secondo il moderno e comune sentire e mangiare, lo gnocco fritto e lo gnocco di patate appartengono al dominio dei primi piatti popolari, che gli uomini hanno scolpito, modellato, trascinato, arrotolato, appallottolato, spianato, filettato, arricchito, farcito, condito, unto. La tagliatella emiliana deriva dallo gnocco, come i pizzoccheri della Valtellina, l’orecchietta pugliese, i tortelli di zucca della Padania orientale. Chi ha battezzato lo gnocco? I latini tardi, che per indicare la parte dura, centrale e rotonda di qualche cosa mischiavano le parole nucleus e nodolus? Oppure i Longobardi, che successivamente per dire nodo, nocca e osso alitavano knohha e più tardi njocco? Non si sa ed è meglio cosi. Quel che importa è che i bocconi hanno originato tutto il resto e gli stessi bocconi hanno comunque cambiato nome e viaggiato di pignatta in pignatta con diverse identità.”
Fonti:
Stefano Scansani - “Metafisica del Tortello”
Editrice Tre Lune di Luciano Parenti - Mantova 2007
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